A tal proposito citerò una strategia ideata da Watson e Fischer che mira ad analizzare l'abilità di decentramento dei bambini nel gioco simbolico; questa teoria di sviluppa in quattro fasi:
- tre minuti di familiarizzazione con il contesto e i giochi presenti
- modellamento: l'educatore dimostra una serie di finzioni indirizzati a differenti persone
- otto minuti di gioco libero
- richiesta: l'educatore invita il bambino a rifare le stesse finzioni del punto due
Gli atti di finzione vengono classificati in base al tipo di funzione e al tipo di persona alla quale l'azione è rivolta: sé stessi(fare finta di mangiare), l'agente esterno attivo(appoggiare una bambola ad un cuscino) e passivo(mettere una bambola ai propri piedi per farla camminare), e il sostituto esterno passivo(appoggiare un legnetto su un cuscino).
Questo tipo di osservazione scaturisce dall'idea che il gioco simbolico fatto dai bambini non rispecchi le loro reali capacità, mentre l'osservazione del gioco libero (vedi post precedente) premette una minor intrusione e quindi una minor influenza dell'osservatore ed è facilmente attuabile. Sarebbe auspicabile preferire un'osservazione/valutazione multidimensionale, che tenga conto dei diversi metodi suggeriti e che permetta una miglior visione dello sviluppo del bambino.
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